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Storia degli Uffici Giudiziari di Caltanissetta

Storia degli Uffici Giudiziari di Caltanissetta

Il sistema giudiziario del nuovo regno, imperniato sulla legge organica dell'ordine giudiziario del 9 maggio 1817, estesa alla Sicilia con legge del 7 giugno 1819, (che di fatto recepiva l'ordinamento giudiziario introdotto nel continente meridionale da Giuseppe Bonaparte) aveva determinato a Caltanissetta, Città Capo Valle, rilevanti novità. Infatti, oltre al "Giudice del Circondario" magistrato monocratico con attribuzioni Civili, "correzionali " e di polizia, in conseguenza della suddivisione del territorio in circoscrizioni costituite da un insieme di comuni vicini, il capoluogo divenne sede del Tribunale Civile e della Gran Corte Criminale.

Il Tribunale Civile era costituito da un presidente, tre giudici, un procuratore ed un cancelliere.

In prima istanza il Tribunale giudicava tutte le cause di natura personale che non fossero di competenza del giudice circondariale mentre esplicava funzioni di giudice di seconda istanza rispetto alle sentenze appellabili emesse dagli stessi giudici circondariali ovviamente in materia Civile. Avverso alle sentenze emesse dal Tribunale civile di Caltanissetta era consentito il ricorso in appello innanzi alla Gran Corte Civile di Palermo. Ultima e definitiva istanza, non di merito ma relativa alla conformità della legge, era prevista innanzi alla Corte Suprema di Palermo che esercitava competenza sia Civile che Penale.

L'ordinamento giudiziario relativamente al Penale ruotava intorno oltre ai Giudicati Circondariali, alla Gran Corte Criminale.

Essa risiedeva presso la stessa sede del Tribunale Civile e svolgeva funzioni di giudice di unico grado relativamente ai reati Penali non punibili innanzi al giudicato; inoltre svolgeva funzioni d'appello avverso i provvedimenti del giudice di circondario nonché ai provvedimenti di polizia. Ulteriore istanza d'appello contro i giudizi della Gran Corte criminale, ma esclusivamente di legittimità e non di merito, era rappresentata sempre dalla Corte Suprema di Palermo. L'organico della Gran Corte Criminale era costituito, oltre che dal Presidente dai sei giudici, un procuratore ed un cancelliere.

Il 21 ottobre 1860 viene approvato a larga maggioranza il Plebiscito secondo il quale "il popolo siciliano vuole l'Italia una, ed indivisibile" ed in Sicilia viene introdotto l'Ordinamento Giudiziario Sabaudo: (legge 13 novembre 1859). Detto provvedimento, che stabiliva tre Corti d'Appello (in Palermo, Messina e Catania) fissava come circolo delle Corti di Assise del Distretto della Corte d'Appello di Palermo le province comprese in detto distretto ed istituiva Tribunali in ogni capoluogo di provincia. Dunque anche in Caltanissetta ormai capoluogo di provincia era presente un Tribunale competente in materia civile e penale, e vi si riuniva altresì una Corte di Assise. Presidente del Tribunale veniva designato il giurista Mauro Tumminelli, già membro del parlamento siciliano. Sede del Tribunale è un edificio posto nella salita Matteotti.

Dal 1885 al 1897 la sede del palazzo di giustizia è presso Villa Mazzone e successivamente la nuova sede sarà ubicata presso l'antico palazzo Moncada - Bauffremont. Con legge 17 aprile 1930, n 421, veniva istituita a Caltanissetta una sezione di Corte di Appello, dipendente dalla Corte di Appello di Palermo.

Con decreto legislativo del 14 febbraio 1948, n 0 394, a decorrere dal primo giugno 1948, la sezione distaccata dì Caltanissetta è trasformata in sede di Corte di Appello.

Attualmente il distretto della Corte di Appello è costituito dal circondario del Tribunale di Caltanissetta, Gela, Enna e Nicosia.